La giornata europea dedicata alle lingue ci invita a sviluppare maggiore consapevolezza linguistica, ecco allora qualche suggerimento per migliorare la nostra capacità di scrittura in lingua inglese.
È vero, negli ultimi anni l’approccio comunicativo nell’insegnamento della lingua inglese ha spostato l’attenzione sulle abilità orali, tanto che oggi parlare e comprendere chi ci parla sembra essere l’unica priorità mentre leggere e scrivere sembrano attività arcaiche legate al vecchio metodo grammaticale.
Nel passato scrittura e conversazione appartenevano a due mondi distinti e separati: la lingua scritta era la lingua dal tono serio e dal registro formale dove non c’era posto per l’errore grammaticale o il refuso, mentre la lingua orale era il regno del registro informale, dove l’errore veniva tollerato con maggiore serenità.
Social e telefonini hanno di fatto azzerato questa differenza creando un misto confuso in cui le caratteristiche di informalità sono estese anche ai testi scritti.
Imparare a distinguere la differenza tra lingua orale e lingua scritta ci permette di entrare nelle sfumature del significato e avere una maggiore padronanza di entrambe.
Nonostante gli insegnanti bravi cerchino sempre di mantenere il giusto equilibrio tra tutte le abilità linguistiche (lettura, scrittura, ascolto e comprensione), per svilupparle in modo armonico, spesso la richiesta degli studenti è: “a me interessa solo parlare”.
Ma davvero scrivere è meno importante che parlare?
Vediamo alcuni buoni motivi per cui dovremmo coltivare con attenzione le nostre writing skills in inglese e in ogni lingua, incluso l’italiano.
5 motivi per coltivare la scrittura in ogni lingua
1. Il T9 non ci salverà
L’uso massiccio del correttore automatico sta creando i presupposti per una lingua intermedia tra le intenzioni di chi scrive e l’interpretazione dell’algoritmo.
Per questo, impostare la lingua inglese nel nostro telefono e affidarci al correttore automatico non ci mette al riparo da possibili errori e brutte figure.
Se non abbiamo imparato a capire la differenza di tono e registro può capitarci di rispondere a una convocazione formale per una intervista di lavoro a cui teniamo tanto con un simpatico Gr8 C U at 5, con inevitabili conseguenze sulla possibilità di ottenere il posto tanto ambito!
Se non impariamo a capire che una frase o una parola vanno guardati insieme al contesto, ci può capitare di ringraziare la nostra amica che risponde piccata “you are so blonde” a un nostro commento sulla sua nuova capigliatura, ignorando che lei non si riferisce al nostro nuovo colore di capelli ma alla qualità delle nostre esternazioni.
Se non sappiamo dare la giusta struttura alla nostra frase quando scriviamo un post sui nuovi acquisti, nessun magico correttore verrà in nostro aiuto mettendo nel giusto ordine la lunga lista di aggettivi che abbiamo messo a casaccio descrivendo la nostra brand new, red, sporty, huge, fantastic, expensive car ignorando la regola OSASHCOMP (Opinion-Size-Age-Shape-Colour-Origin-Material-Purpose).
2. Un emoticon non ci salverà
Certo, parlando possiamo sempre indossare un bel sorriso e annuire facendo finta di avere capito, ma quando si tratta di rispondere a una frase idiomatica o un phrasal verb di ultima generazione nei post dei nostri amici?
Può basta una faccina sorridente a far passare inosservato il nostro smarrimento e quella vertigine tipica di chi brancola nel buio e non sa di cosa si sta parlando?
Siamo sicuri che un cuoricino trafitto sia la risposta più adeguata a un do you think I can put up with you forever?
Ah vi fidate del traduttore automatico, dite? Beh, buona fortuna allora.
3. L’accento non ci salverà
Ammettiamolo, in qualunque lingua gli errori di ortografia sono piccoli incubi sempre in agguato, ancora di più se la lingua in questione è quella inglese.
Ci sarà un motivo se nelle scuole anglofone è tutto un proliferare di gare di spelling, e il motivo è che l’ortografia inglese è effettivamente complessa, maledettamente complessa.
Parlando possiamo avvicinarci al suono corretto di una parola anche con scarsa approssimazione senza per questo produrre espressioni di orrore nei nostri interlocutori poiché l’inglese come lingua franca ci sta abituando ad accettare e capire gli accenti più disparati.
Quindi se facciamo furbi possiamo per esempio imparare a dire parole come throughout sapendo che nella pronuncia non ci servono tutte quelle lettere che vediamo scritte, e potremmo cavarcela persino con otorhinolaryngologist, per similitudine fonetica con l’italiano, senza preoccuparci più di tanto su dove piazzare l’h o la y.
Quando ci presentiamo al nostro esterrefatto nuovo amico inglese dicendo hai, hai ham Carlo (ciao, ciao prosciutto Carlo), invece di dire hi, I am Carlo (ciao, sono Carlo), possiamo sempre usare come scusa il fatto che noi italiani di queste acca aspirate non ci capiamo un acca, appunto, e nell’incertezza aspiriamo tutto.
Potremmo pure fare i colti, aggiungendo con tono leggermente saccente che si tratta di un fenomeno linguistico molto comune chiamato ipercorrettismo, lasciando così il nostro amico soddisfatto di avere fatto la conoscenza di una persona così istruita.
Quando scriviamo, tuttavia, non possiamo accusare il nostro accento degli eventuali gli errori.
Quindi meglio attrezzarsi di pazienza e imparare a scrivere rhythm correttamente, una volta per tutte, e ricordarsi che le doppie consonanti, tormento ed estasi di tutti gli stranieri che studiano l’italiano, possono tormentare anche noi che studiamo l’inglese.
Ah! Eh sì, accommodation si scrive con due emme.
4. Parlare a vanvera non ci salverà
Abbiamo tutti un amico logorroico che parla parla e non si sa mai dove vuole andare a parare, quello che va avanti per ore a briglia sciolta con frasi sconnesse e logica intermittente, che butta tutto fuori di getto senza pause e non si ferma neanche per respirare.
Ecco, se quell’amico lì se avesse coltivato la sua abilità di scrittura (in qualsiasi lingua) saprebbe che si scrive sempre con uno scopo: persuadere, informare, coinvolgere, emozionare.
Imparando a scrivere in inglese il nostro amico imparerebbe la sobrietà dello stile e a disciplinare un pensiero confuso trasformandolo in un testo chiaro, userebbe connettori chiamati linking words, piccole paroline semplici come: then, but, however, neverthless…, create apposta per collegare i pensieri tra loro e mettere insieme frasi di senso compiuto.
Potrebbe poi racchiudere questi pensieri in piccoli blocchi compatti come soldatini pronti al combattimento.
Infine, sarebbe in grado di esprimere le proprie idee e opinioni utilizzando espressioni come: in my opinion, I think that prima di mirare e fare centro dicendo semplicemente: in conclusion, we can say that…
Il nostro amico saprebbe anche che chi legge ha bisogno di pause, di punti, di virgole, di spazi, tempi che gli permettano di respirare, comprendere e assorbire.
Quindi, tutti insieme, consigliamogli di imparare a scrivere meglio nella speranza che la prossima volta, invece di sfogarsi con noi, possa decidere di chiudersi in a casa a buttare giù idee per un nuovo libro di cucina sull’aria fritta.
Magari si potranno mettere in discussione i contenuti ma almeno la forma sarà salva.
5. La letteratura ci salverà
È opinione comune che se mettiamo insieme parole come letteratura e adolescenza otteniamo un ossimoro, ovvero una figura retorica che descrive il paradosso accomunando due elementi in contrasto fra loro come: ghiaccio bollente o caos calmo.
Sarà anche vero che gli italiani leggono poco ma se lo fanno cominciano da piccoli, fenomeni come Harry Potter lo dimostrano.
Se qualcuno ha cominciato a leggere da piccolo perché dovrebbe smettere da adolescente?
Per tante generazioni di ragazzi la letteratura è stata una risposta alle mille inquietudini del diventare grandi in un mondo complesso.
Quindi usiamo questa risorsa per imparare a scrivere meglio. Imitare gli scrittori che amiamo, copiarne lo stile, il tono, il lessico è un esercizio che ci aiuta a migliorare l’ortografia e la sintassi semplicemente attraverso la ripetizione.
Inoltre, arricchisce il nostro vocabolario e ci aiuta a entrare nelle sfumature della lingua nella complessità del significato.
La letteratura ci regala food for thoughts, cibo per la nostra mente, e ci arricchisce in ogni senso.
Se volete cimentarvi in questa attività di seguito trovate un esercizio per migliorare le vostre capacità di scrittura in inglese. Fatelo spesso con tutti gli autori che vi piace leggere e in tutte le lingue che volete imparare o migliorare scegliete un brano che vi piace e cercate di riscriverlo imitando lo stile dell’autore.
Leggi anche: False friends: impara e riconosci i falsi amici in inglese
Esercizio per migliorare le capacità di scrittura in inglese (livello B1/B2)
Edgar Allan Poe “The Tell-Tale Heart”
It was A LOW, DULL, QUICK SOUND — MUCH SUCH A SOUND AS A WATCH MAKES WHEN ENVELOPED IN COTTON.
I gasped for breath, and yet the officers heard it not. I talked more quickly, more vehemently but the noise steadily increased. I arose and argued about trifles, in a high key and with violent gesticulations; but the noise steadily increased.
Why WOULD they not be gone? I paced the floor to and fro with heavy strides, as if excited to fury by the observations of the men, but the noise steadily increased. O God! What COULD I do? I foamed — I raved — I swore! I swung the chair upon which I had been sitting, and grated it upon the boards, but the noise arose over all and continually increased. It grew louder — louder — louder!
Instructions
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- Read the excerpt and answer the questions: What kind of feeling/mood is the author trying to convey? How does he do it?
- Read the definitions and associate each tone to an emoji and to a sentence
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- This tone in writing creates a level of suspense within the reader. It increases their focus because the concepts being offered are important.
- This tone in writing is often intended to draw the reader into a story or narrative so they can engage with certain facts or opinions the author feels are important to share.
- When incorporate it as a tone in writing, the reader become sympathetic with the characters or the author.
- The world can and will be a better place one day if we’re willing to work for it.
- There’s a lot of bad stuff going on in the world, it can feel like that bad stuff will only get worse
- This tone of voice speaks to the core fears that people have and forces them to confront those fears.
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Di Adriana Iacono – Direttore Eurolingue School